Quando seppi che il celebre ufficiale dei carabinieri che abbiamo imparato a conoscere come Il Capitano Ultimo chiese ed ottenne di venire assegnato al NOE, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, ricordo che la cosa mi diede un po’ da pensare.
Mi sembrava un declassamento, un volersi tirare indietro, un tirare a campare più tranquillo da parte dell’uomo che aveva arrestato Totò Riina. Ovviamente sbagliavo io.
Con la sua lungimiranza, Ultimo aveva capito che la nuova frontiera del crimine avrebbe avuto a che fare con l’ambiente. Si può, oggi, dare torto ad una simile intuizione?
Le discariche di Napoli sono state il bubbone esploso che ha fatto capire il marciume dei reati ambientali e delle legge disattese in merito, al sud come al nord.
Il 19 Ottobre uscirà per Edizioni Ambiente, casa editrice coraggiosa e sempre attenta alle tematiche ambientali, nella Collana VerdeNero Inchieste, il bel libro-inchiesta Toghe Verdi Storie di avvocati e battaglie civili con prefazione di Erri De Luca ed impreziosita da una intervista al procuratore Raffaele Guariniello.
Il libro Toghe Verdi è stato scritto da Stefania Divertito, una giovane giornalista napoletana specializzata in inchieste con tema l’ambiente ed i reati contro l’ambiente ed il patrimonio ambientale. Nel libro si raccontano e si confrontano fatti ed episodi, disastri, scempiaggini e furbetti da un lato, investigatori, associazioni, giornalisti, legali e giudici da un altro. In mezzo il nostro ambiente, la nostra bella Italia.
“Chi controlla che il controllore controlli adeguatamente il controllato?” Porto Tolle, Larderello in Val di Cecina, Praia a Mare, e ancora Malagrotta, il Mugello: fanno tutti parte della triste e italianissima toponomastica degli scempi. Sono solo alcuni dei nomi che siamo soliti assegnare ai disastri, e non solo ambientali. Ovverosia, scenari naturali irrimediabilmente compromessi e, per le persone, un’esistenza che di umano ha ormai ben poco. La cronaca giudiziaria è piena di queste storie: c’è chi, per regalare all’Italia un treno da record, non ha esitato a sventrare la pancia del Mugello e a rubare acqua a fiumi e acquedotti, mettendo in pericolo anche la stabilità di una fetta di Firenze. O chi, a nord come a sud, inserisce deroghe alle leggi per favorire imprese produttive fortemente inquinanti, con buona pace di parchi naturali e distese di sabbia finissima. O ancora chi dell’emissione di sbuffi tossici sembra aver fatto il proprio vessillo. Eppure, la lotta intrapresa da comitati e associazioni ha trovato l’appoggio di alcuni coraggiosi “investigatori togati”, protagonisti delle più importanti battaglie ambientali, che sono riusciti ad arrivare laddove nessuno si era mai spinto prima, contrastando il comportamento arrogante di chi, per incoscienza o per dolo, ha stravolto la vita di molte persone. Nella convinzione che questa, ognuna di queste, sia “una storia corale, non singola”. E che quella che spesso si fa finta di non sentire sia “la voce di una moltitudine di persone, non di un nome che si erge solitario tra i tanti”.
“Stefania Divertito fruga nella discarica della memoria pubblica e l’aggiorna. Fa restauro di coscienza civile della nostra sbracata identità di popolo. Reagiremo, alla lunga succederà, ma dopo quale altra sciagura ancora?” Erri De Luca
Dopo Amianto. Storia di un serial killer Stefania Divertito torna e ci porta, con un’inchiesta scomoda, nei luoghi degli scempi ambientali e sociali, nelle coordinate geografiche dove, per costruire treni da record o per favorire imprese produttive ed inquinanti, si è voltata la faccia alla legge ed alle persone, compromettendo irrimediabilmente i territori e la vita dei loro abitanti. Il libro è anche il racconto della straordinarie battaglie civili dei comitati e delle associazioni che, con l’aiuto di “investigatori togati”, sono riusciti a contrastare la distruttiva arroganza dei poteri forti, pronti ad anteporre il profitto e il malaffare alla salute e alla dignità della comunità.
Stefania Divertito, nata a Napoli nel 1975, è giornalista d’inchiesta specializzata in tematiche ambientali. Responsabile della cronaca nazionale per il quotidiano Metro, collabora con alcuni periodici nazionali. Per la sua inchiesta sull’uranio impoverito durata sette anni ha vinto nel 2004 il premio Cronista dell’anno indetto dall’Unione cronisti italiani. Ha pubblicato il libro-reportage Il fantasma in Europa (2004, con Luca Leone) e Uranio il nemico invisibile (2005). Per VerdeNero ha scritto Amianto. Storia di un serial killer (2009).
Massimo Bencivenga
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